Chi ospita la Ciemmona 2019

C.S.O.A. FORTE PRENESTINO https://www.forteprenestino.net/index.php

Il Forte Prenestino e’ un centro sociale occupato e autogestito dal 1986…
è un centro sociale, un luogo di socialita’ incontro divertimento e organizzazione del tempo collettiva,
di scambio di idee visioni energie saperi,
è occupato, era abbandonato al degrado ed e’ stato riaperto abitato attraversato e vissuto senza autorizzazioni che mai sarebbero arrivate, servitù’ politiche o riconoscimenti legali.
un posto illegale per necessità e per scelta.
è’ autogestito, sperimenta un’organizzazione del proprio spazio e delle proprie attività basata sulla libera associazione di individui uniti da una progettualità e da un’etica condivisa.
E’ per questo che il forte sperimenta il non-lavoro e modelli di vita autogestiti: prende le sue decisioni in modo assembleare ed orizzontale, prova a garantire ad ogni occupante pari potere decisionale,
nonstante le differenti visioni, l’iperattivismo di alcun* e lo spirito contemplativo di altr*, le inclinazioni, gli amori i disamori le amicizie e i malumori che sempre nascono a stare tutt* insieme.
Chiunque condivida la progettualità ed il codice etico del Forte Prenestino può partecipare alle sue attività.
Per essere sperimentale e per essere attivo il Forte ha bisogno di soldi.
Non essendo finanziato da nessuna istituzione, il Forte si autoautofinanzia.
La sottoscrizione richiesta all’entrata durante le iniziative culturali e musicali serve per pagare attivita’ quotidiane, politiche, culturali e sociali e tutte le campagne e mobilitazioni a cui il csoa aderisce;
la sottoscrizione e il costo di tutte le attivita’ promosse all’interno del Forte hanno un prezzo politico e accessibile, deciso in assemblea, e contribuiscono insieme al mantenimento in vita del centro sociale.
Il Forte sperimenta un altra socialità ed un’altra economia perché è parte una realtà immensa e variegata,
fatta di singoli, associazioni, popoli, gang e bande e di chiunque combatta ogni giorno perche sia possibile un altro mondo,
fatto di individui liberi uguali e solidali.
Per questo il forte è antifascista, antisessita, antirazzista, antiproibizionista
per questo rimarrà sempre un pò scomodo sempre un pò in bilico,
che chi sta troppo comodo si addormenta, e noi, costruendo un sogno, preferiamo tenere sempre gli occhi aperti.

L.O.A. ACROBAX  https://acrobax.org/

Il nostro spazio, occupato il 20 Novembre 2002, è da sempre uno strumento di cui, come precari e precarie, ci siamo dotati per trasformare la nostra condizione, uscire dal ricatto sulle nostre vite, produrre un’alterità possibile riappropriandoci di spazi e tempo.
Uno spazio che potesse essere ricompositivo di quella frammentazione che la precarietà produce, azzerando diritti e livellendo verso il basso tutte le nostre vite.
Uno spazio contro lo sfruttamneto dentro e oltre il lavoro, a partire da una rivendicazione di base per tutti e tutte noi, un reddito grarantito.
Perchè siamo tutto fuorchè inattivi e, proprio perchè siamo attivi, non abbiamo tempo di lavorare.

OFFICINE ZERO http://ozofficinezero.org/

Un tempo furono le ex-RSI
Un tempo furono le ex-RSI officine per la manutenzione e la riparazione dei treni notte… poi arrivò l’alta velocità e quei vecchi vagoni sgangherati, non servirono più. Come non servirono più gli operai che lavoravano in questo luogo. Tutto ha inizio da qui: dalla lotta degli operai licenziati, dall’occupazione, affiancata e sostenuta da attivisti provenienti da alcuni spazi sociali della città e da singoli lavoratori autonomi e precari.

Oggi c’è Oz-Officine Zero:un progetto di rigenerazione urbana che interessa un’area di 20.000 mq

  • un centro polifunzionale e di innovazione sociale, che accoglie all’interno di un sistema di economia collaborativa, lavoratori indipendenti, piccole cooperative, associazioni, artigiani e lavoratori dell’intelletto
  • una multifactory dove l’innovazione del lavoro passa attraverso l’utilizzo e la produzione di energia sostenibile, la condivisione di spazi e competenze, la ricerca e lo sviluppo di pratiche di riuso dei materiali in una chiave ecologica, produttiva ed artigianale.

Gli spazi e le attività
Per rendere ciò possibile, è stato compiuto un lavoro di osservazione e progettazione dello spazio, individuando delle aree specifiche dove iniziare un processo di ridefinizione dal basso.